© Bruno Lombardi 2018 Parole, Simboli, Suoni, Ricerca, Immagini
CUNCORDU e
TENORE
Utilizzando le norme
dell'Antropologia
dei Sistemi Religiosi
e Profani, Bruno
indaga sul rapporto
tra Antico e
Moderno in
Sardegna grazie alle
dinamiche di ricerca
sul campo e l'analisi
dei documenti
(antichi e non); le
ricerche, nel tempo,
si fanno sempre più
interessanti, ricche
di materiale scritto e
audio-visivo, in
continua relazione
con addetti ai lavori
e non, e con coloro
che sono i
depositari e fruitori
dei beni della
tradizione. Da non
dimenticare la
nuova forma di
approfondimento
del canto a 4 voci
per mezzo dei
laboratori in cui
Bruno Lombardi
risulta come
docente; Bruno,
inoltre, sta
reimpiantando il
Canto a Cuncordu a
Sassari.
Il gruppo canoro è così composto:
Emilio Depau, voce del cuncordhu: bassu
Gaetano Piras, voce del cuncordhu: contra
Bruno Lombardi, voce del cuncordhu: bozzi e fondatore del
gruppo
Luigi Tedde, voce del cuncordhu: mezza bozzi
Da diversi anni, ormai, Bruno si occupa di Cultura a 360°, e in
questo lasso di tempo ha rivolto gran parte del suo impegno
di studio/ricerca, alle usanze popolari di Sardegna. È certo,
che occuparsi delle tradizioni della sua amata isola, sia
sempre più complicato, in un mondo, quello di oggi,
continuamente attento alle mode, e meno interessato a
quell’ambiente antropologico che si ritrova nella musica
popolare sarda. Per musica popolare sarda, egli intende quel
grande insieme di persone e pratiche artistiche strettamente
connesse tra loro e intimamente legate alla Lingua Sarda;
una di queste branche della musica popolare sarda, è il
Canto Polivocale Sacro e Profano a 4 voci. Conosciuto anche
come “canto a tenore” e “canto a cuncordu” , il “canto
polivocale a 4 voci” impegna numerose comunità in cui
questa pratica canora si manifesta come un fatto sociale;
fatto sociale, perché non riporta soltanto la gente all’atto del
cantare (e del piacere di farlo), ma ad influire su luoghi,
situazioni ed atti in cui le dinamiche del sacro e profano,
condizionano la vita di tutti i giorni. Coloro che cantano a
cuncordu, utilizzano la poesia e la lingua locale per
amplificare le intenzioni umane e spirituali della comunità,
nel momento in cui vengono espressi quei particolari brani;
ed è quel che accade nei Riti della Settimana Santa, dove, ad
esempio, un canto eseguito nel Venerdì Santo arricchisce il
cerimoniale liturgico e paraliturgico, così come durante il
Carnevale, un canto “a ballo” o “goliardico” è motivo di
grande aggregazione tra le persone e accresce il sentimento
di festa. Cantare a cuncordu, si rivolge alle comunità anche
come un mezzo per affrontare alcune piaghe sociali, quali la
droga e l’alcool, così come la criminalità in genere, poiché le
regole in seno ad un gruppo di cantori e/o confraternita sono
corrispondenti ad una positiva condotta esistenziale. Non si
dimenticano altri due fattori sociali legati ai canti a cuncordu:
il turismo e il rapporto con la comunità scientifica; il primo, è
chiaramente riconducibile a tutto ciò che ruota attorno ad un
evento culturale (cittadini, esercizi commerciali, etc), ma
attira ulteriormente quelle persone che praticano un turismo
“alternativo” (religioso, sagre, feste). Il rapporto che
intercorre tra i cantori a cuncordu e la comunità scientifica è
indubbiamente importante: l’unicità e la diffusione della
tradizione “a cuncordu” in Sardegna fa si che gli addetti ai
lavori trovino in situ le condizioni migliori per lo studio e la
ricerca. Necessario, inoltre, dichiarare la totale disponibilità
di Bruno Lombardi ad insegnare-tramandare la tradizione del
cantare a cuncordhu, e formare cantori tra i più giovani e i
bambini (l’ambito delle scuole è di prima importanza).
Cantori a Cuncordhu di Sassari: canti a 4 voci sacri e profani della tradizione
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LABORATORIO di CANTO A 4 VOCI
PAGINA UFFICIALE
CANTORI a CUNCORDHU
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SACRO e PROFANO DELLA TRADIZONE
di SARDEGNA
CANTORI a CUNCORDHU di SASSARI
PROGETTO
CUNCORDHU
SASSARI
LI TRE RE (vai all’evento)